CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1068/A
MANCA Desiré Alma, con richiesta di risposta scritta, sulla ripresa degli interventi ricostruttivi in oncologia mammaria.
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La sottoscritta,
premesso che:
– negli ultimi anni la ricostruzione della mammella è entrata a far parte a pieno titolo della cura del cancro al seno;
– le pazienti oltre che guarire possono così riprendere una vita normale sentendosi a proprio agio nelle diverse situazioni di vita e di lavoro;
– la chirurgia plastica si occupa, nell’ambito della ricostruzione mammaria dopo carcinoma, del ripristino morfologico della mammella compromessa o perduta;
– una delle tecniche fondamentali di trattamento è la mastectomia radicale modificata che comporta l’asportazione completa della mammella preservando quanta più pelle possibile;
– questa procedura richiede una successiva completa ricostruzione mammaria;
– le principali soluzioni ricostruttive prevedono prima dell’impianto definitivo della protesi, nei mesi successivi all’intervento e per tutta la durata delle terapie adiuvanti, l’inserimento di un espansore tissutale (protesi gonfiabile con soluzione fisiologica) il cui compito è quello espandere la cute della regione mammaria residua sotto la quale è impiantato fino al raggiungimento del volume desiderato;
– successivamente si ricorre all’utilizzo di protesi in silicone;
– il procedimento ricostruttivo dipenderà da diversi fattori, quali il tipo di mastectomia, stato generale, prognosi oncologica, preferenze della paziente, oltre che qualità e quantità dei tessuti preservati;
considerato che:
– l’Unità operativa complessa di chirurgia plastica ricostruttiva dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari rappresenta il centro di riferimento della disciplina in oggetto per tutto il nord Sardegna;
– uno dei principali campi di attività dell’Unita operativa complessa di chirurgia plastica ricostruttiva è la senologia oncoplastica ricostruttiva mammaria post mastectomia;
rilevato che:
– diverse tipologie di interventi sono state sospese causa Covid-19;
– sono numerose le pazienti in attesa di completare il trattamento con l’inserimento della protesi definitiva, alcune in attesa da oltre un anno;
– dopo un anno dall’inserimento le pazienti con l’espansore tissutale si ritrovano con una sorta di “pietra” inserita nel seno che, oltre il disagio intrinseco, in taluni casi provoca dolore,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) siano a conoscenza di quanto esposto;
2) non ritengano, stabilite le necessarie misure anticontagio, dare impulso affinché riprendano nel più breve tempo consentito le attività in sala operatoria dell’Unita operativa complessa di chirurgia plastica ricostruttiva.
Cagliari, 7 giugno 2021