CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 460
TALANAS – CERA – SATTA Giovanni Antonio sulla necessità del differimento dei termini per la partecipazione alle misure comunitarie di interesse dei titolari di aziende agricole che svolgono impresa sui terreni gravati da uso civico.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– in materia di usi civici la Regione gode di competenza legislativa primaria ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera n), della Statuto speciale;
– tale competenza, tra gli altri provvedimenti in materia, è disciplinata dalla legge regionale 14 marzo 1994, n. 12;
– la normativa di riferimento a livello statale è dettata dalla legge 16 giugno 1927, n. 1766 di “conversione in legge del regio decreto 22 maggio 1924, n.751, riguardante il riordinamento degli usi civici nel Regno, del regio decreto 28 agosto 1924(…)” nonché dal regio decreto 26 febbraio 1928 recante l’approvazione del regolamento (annesso) per l’esecuzione della legge 16 giugno 1927, n. 1766, sul riordinamento degli usi civici nel Regno;
– gli usi civici costituiscono in Sardegna tema scottante e sempre attuale, di interesse generale, che involve un dibattito giuridico mai sopito nonostante i diversi interventi, anche recenti, da parte della Corte costituzionale, che nel lungo periodo, con alcuni cambi di indirizzo ha diversamente interpretato gli aspetti fondamentali dell’istituto creando, per l’effetto, disagio e incertezza negli interpreti sia istituzionali che laici;
– alla vivacità del dibattito giuridico si affianca, ed anzi la precede e provoca, la ben più agitata questione gestionale che a livello locale, interessa ufficialmente la collettività di almeno 180 comuni della Regione (fonte dell’Assessorato enti locali della Regione);
– i dati sulla diffusione territoriale sono ancora in corso di aggiornamento, ma, seppure ancora su esiti istruttori non ufficiali, sembrerebbe che gli usi de quibus gravino circa un sesto dell’intera regione, coprendo tra i trecento e i cinquecento mila ettari tra boschi, pascolo ed altri terreni, interessando con diversa importanza circa il 90 per cento dei comuni della regione;
– per l’effetto risulta evidente, particolarmente nell’attuale disastrosa congiuntura economica, l’incidenza sull’intera economia regionale (e ben più su quella di alcune realtà locali) di azioni amministrative sensibili alle difficoltà contingenti degli interessati, tese in particolare, a consentire una proficua partecipazione ai bandi comunitari per l’ottenimento dei benefici connessi alle politiche di settore;
CONSIDERATO che:
– l’Amministrazione regionale si è dimostrata sensibile alle problematiche emergenziali dinanzi richiamate e con riferimento a diversi bandi, gli aspiranti beneficiari, in virtù delle consapute difficoltà causate dall’emergenza epidemiologica in atto, hanno ottenuto la proroga per la presentazione delle domande a valere su alcune tra le diverse misure previste dal PSR 2014-2020;
– in particolare per le domande di sostegno a valere sul bando “Progetti integrati di filiera” e delle domande di pagamento a valere sui bandi sottomisura 4.1- 4.2 – 5.2 – 6.1 e Pacchetto Giovani, con decreto dell’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale n. 4674 DecA66 del 22 dicembre 2020, nell’ambito del PSR 2014-2020, ha disposto la proroga dei termini di scadenza per le domande di pagamento per le misure non connesse a superfici o animali a seguito dell’emergenza epidemiologica da covid-19.
RITENUTO che:
– per motivi corrispondenti e di pari dignità, anche le aziende che hanno terreni gravati da uso civico, necessitano di proroghe specifiche per la presentazione delle domande di adesione previste dalle misure del PSR di specifico riferimento, pena la perdita dei salvifici finanziamenti comunitari;
– il comparto agricolo e l’importante fetta di economia interessata deve beneficiare in modo omogeneo del supporto e della solidarietà delle istituzioni, non potendosi, tra l’altro, alterare la competizione interna al comparto, concedendo dilazioni dei termini o semplificazioni di adempimenti burocratici a macchia di leopardo, creando in modo cieco fortuna e disgrazia
impegna il Presidente della Regione
e l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale
con canoni di assoluta urgenza e priorità politica
1) a disporre il differimento dal 1° marzo al 15 maggio degli adempimenti fissati entro il termine del 31 gennaio 2021, previsti per la partecipazione alle misure comunitarie di interesse dei titolari di aziende agricole che svolgono impresa su terreni gravati da uso civico;
2) a implementare, ammodernare o eventualmente a reingegnerizzare i procedimenti relativi alla ricognizione, identificazione, perimetrazione dei terreni ad uso civico, supportando nella prospettiva della migliore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa con le adeguate tecnologie e competenze professionali gli enti preposti all’istruttoria tecnico-amministrativa propedeutica all’adozione dei provvedimenti in materia di accertamento degli usi civici e parimenti attivarsi per le attività amministrative relative alla tenuta ed aggiornamento dell’inventario generale delle terre civiche ( articoli 5, 6 e 7 della legge regionale n. 12 del 1994) a tal uopo eventualmente avvalendosi, riconoscendo agli stessi il corrispettivo economico, dell’ausilio dei Centri autorizzati di assistenza agricola (CAA).
Cagliari, 21 aprile 2021