La Festa della Repubblica deve rappresentare, la volontà di una nuova pace e il rinnovo dello spirito della fratellanza tra i popoli.
Lo ha detto questa mattina a Cagliari il Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini portando i saluti dell’Assemblea durante la cerimonia organizzata dalla Prefettura in occasione del 2 giugno.
Quest’anno la festa – ha detto il Presidente – assume un valore particolare. Gli scenari internazionali sono preoccupanti ma sono convinto che grazie al dialogo e alla unità riusciremo a superare anche questo momento. Dobbiamo lavorare insieme per rimuovere gli ostacoli di ordine economico politico e sociale, per promuovere il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale.
La pace, l’unità e la coesione tra i popoli sono le basi per il nostro futuro e per quello delle generazioni più giovani.
Per il presidente del Consiglio regionale i conflitti di questi ultimi mesi confermano la triste consapevolezza della fragilità del sistema mondiale i cui equilibri possono essere distrutti e cambiati in un solo momento.
Mai abbassare la guardia – ha aggiunto- la democrazia va continuamente preservata. La civiltà di un popolo si vede anche dalla possibilità di esprimere il dissenso, di poter affermare le proprie opinioni, di poter confrontarsi su opinioni diverse. Questa è libertà, questa è democrazia. Non dobbiamo mai dimenticarlo.
La giornata del 2 giugno per Il presidente dell’Assemblea è anche la giornata dell’esaltazione della democrazia. Sono trascorsi 78 anni da quando gli italiani scelsero, con il referendum istituzionale, la Repubblica sulla Monarchia.
Il 2 e il 3 giugno del 1946 segnarono un vero momento democratico perché tutti gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato dare al Paese.
Fu una data storica perché si trattò della prima votazione a suffragio universale dove votarono, per la prima volta, anche le donne.
Siamo alla vigilia di importanti consultazioni elettorali. Rivolgo un appello a tutti i cittadini e, soprattutto, alle giovani generazioni: andate a votare. Non rinunciate a esprimere, qualunque esso sia, il vostro voto. Votare è la più alta espressione della democrazia.