CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
CIUSA – SOLINAS Alessandro – LI GIOI – MANDAS – SERRA – MATTA – DERIU – COCCO – PIZZUTO – ORRÙ – AGUS – PORCU – TRUZZU – TICCA – PERU – MULA – SORGIA sulla necessità di dichiarare l’assenza di aree idonee ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi nel territorio della Regione Autonoma della Sardegna.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione sul disegno di legge n. 45/A, recante “Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi”,
PREMESSO che:
– la Regione Sardegna è un territorio caratterizzato da un importante patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale, tutelato a livello regionale, nazionale, comunitario e internazionale;
– il nostro territorio ospita un’ampia varietà di ecosistemi naturali, aree protette e zone di elevato valore naturalistico, che attraggono ogni anno migliaia di visitatori e rappresentano una risorsa imprescindibile per lo sviluppo economico, soprattutto nel settore turistico;
– la Sardegna ha già espresso, tramite un referendum consultivo regionale del 2011, la volontà popolare di non ospitare alcuna forma di installazione nucleare, compresi i depositi di scorie radioattive, con una percentuale del 97 per cento dei votanti favorevoli alla non accoglienza di tali strutture;
– la Sardegna contribuisce con oltre il 60 per cento delle Servitù militari nazionali e la presenza di tre Poligoni permanenti che determinano una consistente limitazione alla fruizione del proprio territorio;
RILEVATO che:
– la gestione delle scorie radioattive rappresenta una questione di estrema delicatezza e rilevanza per la sicurezza pubblica e per l’ambiente, richiedendo specifiche misure di prevenzione per evitare rischi a lungo termine per la popolazione e il territorio;
– la presenza di un deposito di scorie radioattive in Sardegna metterebbe a rischio l’immagine dell’isola come meta turistica, agricola e di alta qualità ambientale, compromettendo lo sviluppo sostenibile della regione e danneggiando le sue principali economie;
– la presenza di tre poligoni permanenti, che sono altamente inquinanti sia a terra che a mare tanto da limitare la fruizione di una parte consistente del territorio sardo dove si sono verificate delle patologie che sono all’attenzione della Magistratura, richiede imponenti opere di bonifica, per un futuro utilizzo;
– il trasporto via mare rappresenta un grandissimo rischio in caso di incidente;
– esistono in Italia altre aree idonee dal punto di vista geologico e infrastrutturale per l’insediamento di depositi di scorie nucleari;
– nessuna “comunità” dei siti individuati e giudicati idonei si è autoproposta ad ospitare il sito unico delle scorie nucleari nonostante gli incentivi promessi anche se ridefinito “Parco tecnologico”;
SOTTOLINEATO che:
– non può esserci una scelta consapevole senza che vengano organizzati dei dibattiti pubblici per informare i cittadini sui rischi per la salute e le limitazioni che può rappresentare il “sito unico delle scorie nucleari”;
– la Sardegna ha già dato un ampio contributo alla Difesa nazionale con la presenza delle Servitù militari con la presenza di tre Poligoni permanenti;
– è fondamentale che le scelte in materia di gestione dei rifiuti nucleari siano prese in modo trasparente, con il coinvolgimento attivo delle popolazioni interessate e nel rispetto dei principi di precauzione e tutela dell’ambiente,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad esprimere la propria assoluta contrarietà all’insediamento di qualsiasi deposito di scorie radioattive nel territorio regionale, ribadendo la volontà già espressa dai cittadini sardi nel referendum del 2011;
2) a promuovere, in collaborazione con i rappresentanti istituzionali sardi a livello nazionale ed europeo, tutte le azioni necessarie per impedire che la Sardegna venga individuata come sito idoneo per la localizzazione del Deposito nazionale per lo stoccaggio di scorie radioattive;
3) a sollecitare il Governo a riconsiderare qualsiasi ipotesi di localizzazione di scorie nucleari in Sardegna, rispettando la volontà del popolo sardo e tutelando il patrimonio ambientale, culturale e socio-economico dell’isola;
4) a promuovere campagne di sensibilizzazione e informazione nei confronti della popolazione sarda sui rischi legati all’insediamento di scorie radioattive e sulla necessità di difendere il territorio da decisioni non condivise e dannose;
5) a chiedere un confronto aperto e trasparente con il Governo e con gli enti competenti in materia, affinché le comunità locali e le istituzioni regionali siano coinvolte attivamente in ogni processo decisionale che possa avere impatti sul territorio sardo;
6) a continuare a monitorare e vigilare sull’evolversi della situazione, mantenendo un dialogo costante con il Governo e con tutte le istituzioni coinvolte, a tutela del territorio e della popolazione sarda.
Cagliari, 3 dicembre 2024
Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 3 dicembre 2024