Data: 11/07/2017
E' stata presentata ieri in Senato la collana degli Acta Curiarum Regni Sardiniae. L'intervento integrale del presidente del Consiglio Gianfranco Ganau:
Buon pomeriggio a tutte e a tutti, rivolgo un saluto particolare alla Dottoressa Anna Galluzzi della Biblioteca del Senato e al Direttore della Biblioteca della Camera dei Deput ati, Antonio Casu, che ringrazio sentitamente anche a nome del Consiglio regionale della Sardegna per aver reso possibile la presentazione della Collana degli Acta Curiarum Regni Sardiniae in questa prestigiosa sala, consentendoci di condividere con gli illustri ospiti il lungo percorso che ha accompagnato la pubblicazione degli Atti dei Parlamenti sardi.
Saluto i parlamentari sardi qui presenti e tutti i rappresentati del mondo accademico che incuriositi dal lavoro svolto in questi anni dal nostro Comitato scientifico hanno voluto partecipare a questo importante appuntamento.
Sono passati oltre trent'anni dall'avvio di questo progetto, un progetto ambizioso nel quale sin dall'inizio della XV legislatura ho fortemente creduto, ritenendo fosse necessario e indispensabile arrivare al suo completamento.
Nel 1983 l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Sardegna, presieduto dall' onorevole Alessandro Ghinami, accolse la proposta della vicepresidente Mariarosa Cardia, oggi tra i componenti del Comitato scientifico e tra i relatori di quest'appuntamento, di riprendere l'impresa, più volte tentata sin dall'Ottocento, di realizzare uno studio critico e di pubblicare gli atti dedicati alla storia parlamentare dell'isola all'epoca dei viceré, un arco temporale che va dal 1355 al 1699 per gli atti di ventitré parlamenti e dal 1793 al 1799 per gli atti stamentari.
Nel 1984 si decise di istituire un Comitato scientifico composto da alcuni membri del Consiglio di Presidenza e da rappresentanti degli Atenei sardi: fu proprio in quell'anno che grazie all' allora presidente del Consiglio regionale, Emanuele Sanna venne realizzato un seminario di studi i cui atti sono stati pubblicati nel primo volume della Collana. L'onorevole Sanna fu tra i primi che vide nel recupero degli atti parlamentari uno strumento utile per affrontare le complessità del presente: “la conoscenza e quindi la consapevolezza della nostra storia – disse in quell'occasione – è essenziale per una proiezione utile sui problemi e le attuali esigenze della nostra comunità. Ogni pezzo della propria storia serve a costruire la coscienza e la piena identità di un popolo”.
Dall'inizio della legislatura il progetto ha ricevuto un nuovo impulso, grazie al lavoro del presidente del Comitato scientifico, l'onorevole Michele Cossa che ha condiviso con me la scelta di ultimare l'imponente progetto e naturalmente dei componenti del Comitato, i professori Italo Birocchi, Mariarosa Cardia, Guido D'Agostino, la dottoressa Carla Ferrante Direttore dell'Archivio di Stato di Cagliari e i professori Antonello Mattone e Gian Giacomo Ortu.
Il progetto editoriale prevede la stampa di ventiquattro volumi, sedici dei quali già pubblicati e disponibili da dicembre sul sito web del Consiglio regionale della Sardegna. Anche questo è un altro importante traguardo che ci ha visto impegnati attivamente e di cui siamo particolarmente orgogliosi: chiunque oggi può visionare i volumi della Collana già pubblicati, attraverso un accesso rapido dall' home page del sito; la sezione dedicata agli Acta consente di poter accedere ai volumi, alcuni dei quali sono suddivisi in più tomi; i testi disponibili in formato pdf anche sfogliabile, consentono una ricerca full text, e possono essere scaricati e stampati.
L'obiettivo della Collana, confermato dalle numerose richieste che in questi anni abbiamo ricevuto, è quello di offrire una più compiuta e diffusa conoscenza delle tradizioni storico – giuridiche della Sardegna, mettendo a disposizione di tutti, non solo studiosi e accademici, uno strumento di ricerca sulla storia della nostra isola, convinti che approfondire le nostre radici storiche serva a riaffermare la consapevolezza e l'identità di un popolo che in essa si riconosce; un popolo che nel lunghissimo periodo che riguarda gli Acta Curiarum, si confronta con governanti che vengono da lontano, mostrando contraddizioni e divisioni nel rapporto tra le diverse componenti e classi sociali, ma anche tra i diversi territori, che testimonia però anche l'orgoglio e la capacità di reagire quando i soprusi divengono insopportabili; lo testimoniano gli eventi del 1794 culminati il 28 aprile con la cacciata del viceré, allora piemontese, e della sua corte, oggi assurti a giornata nazionale del popolo sardo, ricordata in Sa die de Sa Sardigna, giornata della festa nazionale dei Sardi, istituita con specifica legge dal Consiglio regionale il 14 settembre del 1993.
La data del 28 aprile è stata scelta come giornata simbolica, in riferimento allo stesso giorno del lontano 1794, che passa alla storia per l'insurrezione dei Sardi e la cacciata dei dominatori Piemontesi, un episodio storico che trae origini complesse da uno stato di malessere profondo del popolo sardo. Oggi Sa Die rappresenta la giornata dell'orgoglio ma anche una giornata di lotta di un popolo che non si riconosce solo in una terra ma nei suoi valori, nella sua cultura, nella sue tradizioni, nei suoi luoghi e nella lingua, insomma nella propria forte identità.
Concludo ringraziando ancora una volta chi oggi ci ha consentito di condividere con voi il lavoro per la realizzazione di quest'opera, la sua qualità storica e scientifica, ospitandoci in questa prestigiosa sede istituzionale.