CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 152
(Discussa il 03/02/2020 – Approvata in Aula il 03/02/2020)
MULA – GIAGONI – AGUS – GANAU – PERU – MANCA Desiré Alma – COCCIU – CAREDDA – COSSA – MURA – COCCO sulle conseguenze dell’entrata in vigore delle nuove norme della Convenzione internazionale MARPOL (Annesso VI) dell’International maritime organization delle Nazioni unite e della direttiva europea 2016/802, che prevedono la riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi tra cui rientrano quelli utilizzati sulle unità navali e sulla necessità di individuare le soluzioni più idonee per contrastare gli effetti degli aumenti decisi dalle compagnie di navigazione di circa il 30 per cento delle attuali tariffe per tutte le linee di collegamento da e per la Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che le nuove norme della Convenzione internazionale MARPOL (Annesso VI) dell’international maritime organization (IMO), ossia l’Agenzia marittima delle Nazioni unite, e della direttiva europea 2016/802, al fine di ridurre l’inquinamento dell’aria prodotto dalle navi commerciali che oggi utilizzano combustibile con tenore di zolfo al 3,5 per cento massa per massa, obbligano le compagnie di navigazione ad utilizzare, da gennaio 2020, nella navigazione in acque territoriali ed internazionali, carburanti navali con un contenuto di zolfo inferiore allo 0,5 per cento massa per massa;
CONSIDERATO che le altre due principali opzioni alternative per mettersi in regola con le nuove norme, ossia l’utilizzo di carburante alternativo tipo Gas naturale liquefatto (LNG) oppure l’adozione, per le navi, di filtri di depurazione dei gas di scarico, cosiddetti “scrubber”, non incontrano il favore delle compagnie di navigazione perché determinano ingenti costi per l’adeguamento del naviglio, orientando le preferenze per l’impiego di carburante a basso tenore di zolfo che tuttavia ha un costo superiore di oltre il 30 per cento, nonostante esista ancora il problema dell’approvvigionamento del carburante nei porti;
PRESO ATTO che i governi nazionali, nel corso degli anni, non hanno provveduto in tempi congrui a predisporre le misure necessarie per calmierare gli effetti conseguenti all’entrata in vigore delle norme suddette e, quindi, a incentivare le compagnie di navigazione perché si dotassero di moderni sistemi antinquinamento e di incoraggiare l’utilizzo dell’energia elettrica di terra per le navi ormeggiate in porto;
CONSIDERATO che le compagnie di navigazione che effettuano i collegamenti da e per la Sardegna, per far fronte all’incremento dei costi del carburante, hanno adeguato le tariffe praticate al trasporto delle merci prevedendo sui listini un aumento medio di 100 euro a semirimorchio e tenuto conto che il traffico annuo in Sardegna riguarda circa 400 mila semirimorchi, ciò determina un impatto complessivo in termini di maggiori costi di trasporto sul traffico merci pari a circa 40/50 milioni di euro con rincari conseguenti sull’esportazione dei nostri prodotti e sui prodotti importati, determinando un ulteriore aggravio per l’economia isolana, in condizioni di sottosviluppo rispetto agli standard comunitari;
TENUTO CONTO che le stesse ripercussioni deriverebbero sul traffico passeggeri in generale e in particolare sul turismo, voce fondamentale per il bilancio regionale, ma fortemente frenato nella potenziale espansione dai costi considerati proibitivi dei traghetti, che, soprattutto in alta stagione, rappresentano un elemento discriminante nella scelta delle mete di vacanza;
PRESO ATTO che le legittime richieste per una continuità territoriale marittima adeguata avanzate ai Governi nazionali, non solo rimangono inascoltate, ma al contrario alla Sardegna viene inflitto un proibitivo aggravio di spesa, proprio mentre combatte per difendere e riaffermare il proprio diritto alla mobilità di merci e passeggeri in condizioni di parità con i “non isolani”, o quantomeno a vedere significativamente ridotte le disparità e gli ostacoli che discendono dall’insularità;
VISTE la mozione n. 127, l’interpellanza n. 77/A, discusse in Aula in data 21 dicembre 2019, e il conseguente ordine del giorno n. 25,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad avviare tutte le iniziative presso il Governo nazionale e la Commissione europea al fine di scongiurare un aggravio di costi dei trasporti via mare, che determinerebbe un isolamento ancora maggiore per i sardi e un disastro per la nostra economia e in particolare per due settori trainanti come il commercio e il turismo;
2) nelle more dell’aggiudicazione del nuovo bando per la continuità marittima, a chiedere un impegno finanziario dello Stato a favore delle compagnie o degli utenti, come previsto dalla stessa normativa sopra richiamata, per attenuare l’impatto economico e sociale causato dall’aumento dei prezzi.
Cagliari, 3 febbraio 2020